(auto) BIOGRAFIA



Furono le note di "Eruption" di Edward Van Halen ad "iniziarmi" a quelle sonorità da cui non riuscirò fortunatamente più a liberarmi. Nei decenni a seguire fino ai giorni nostri, con l'affacciarsi sulla scena di numerosi eroi della sei corde più o meno funambolici (e, diciamo la verità, più o meno fini a sè stessi), quell'esplosiva traccia strumentale appare lontana, ma sarebbe ingeneroso non riconoscerle la paternità di una nuova espressione e di uno stile che avrebbero influenzato una nutrita schiera di chitarristi. Era il 1978 ed avevo 13 anni. Da quel momento, pur dopo aver ascoltato e apprezzato una quantità enorme di dischi non soltanto strettamente rock, mi ritrovo oggi ad ammettere di non riuscire a resistere di fronte ad un suono "saturo" di chitarra elettrica, a quella distorsione che puntualmente mi colpisce e mi entra dentro, e credo sarà così fino alla fine dei miei giorni. Ho una mia personale convinzione: la musica, specie l'hard rock, mi permetterà di non invecchiare mai. Perchè è energia che ti pervade, una "botta" che ti scuote e ti fa sentire vivo, giovane, qualsiasi sia la tua età anagrafica. Penso che la genetica (mio padre e mia nonna non hanno mai avuto un capello bianco fino a 60 anni), uno stile di vita sano e l'amore per la mia famiglia mi forniscano quotidianamente vitalità e positività, ma è anche quel suono devastante la ragione di tutto, e non è una battuta, checchè se ne possa ridere. Lo so, arriverà un giorno, è inevitabile, in cui la chioma color castano si tingerà di bianco, e la faccia da ragazzo (e non solo quella...) lascerà il posto ai segni tipici della "maturità", ma mi piace credere che anche tra tanti anni resterà tutto come ora: la stessa voglia di vivere di, con e per la musica.  Da  quel momento quindi iniziai a sognare che un giorno avrei potuto anche io imbracciare una chitarra ed esibirmi di fronte ad un pubblico. Già, la chitarra. Perchè ha sempre costituito, specie per un certo tipo di rock, lo strumento più rappresentativo e più in evidenza. Un mezzo capace, se ovviamente utilizzato in un certo modo, di colpire l'ascoltatore trascinandolo dentro un vortice di potenza allo stato puro. Non può non venirmi in mente Jimi Hendrix a questo proposito, il padre di molti chitarristi attuali, uno che con la sei corde viveva un rapporto viscerale se non addirittura carnale. La mia prima chitarra fu una elettrica, una Aria Pro II color legno chiaro, con cui intorno ai 16 anni cominciai a strimpellare tentando di riprodurre i riffs di bands come Black Sabbath, Uriah Heep, Led Zeppelin, Deep Purple. In quel tempo frequentavo sovente una discoteca in cui ci si riuniva per ascoltare rock duro, sembravamo dei folli nel mimare i gesti dei guitar heroes dell'epoca, ma mi piaceva l'idea di immaginare per qualche ora di calcare un palcoscenico di fronte ad una folla oceanica esultante ai tuoi piedi. Fino a che un giorno arrivò la chiamata per il servizio di leva, per il quale partii nell'ottobre del 1984 con conseguente taglio di capelli ed interruzione di quella che, della mia adolescenza, fu certamente la fase più spensierata. Gli anni passarono, senza che potessi concretizzare la mia vera aspirazione: formare una band. Ma intorno al 1988, "armato" di una Ibanez RG 440 nera e di un ampli Fender Twin, riuscii a creare il nucleo originario di quelli che poi sarebbero diventati gli Easy Colour, una formazione composta da bassista, chitarrista e batterista con cui provai ad abbozzare un'idea di repertorio, che avremmo potuto proporre in futuro non appena fossimo riusciti a trovare qualcuno alla voce. Ciò che successe in seguito si può scoprirlo qui, resta il fatto che quell'esperienza morì definitivamente il 7 aprile 2001, quando suonammo per l'ultima volta dal vivo in un locale di Casorate Sempione, ormai inesistente. Nel 2017 riprovai a rimettermi in gioco formando gli O.F.F., un progetto purtroppo che si rivelò estemporaneo e che, soprattutto a causa della pandemia, dovette cessare di esistere pochi anni dopo. Ciò che mi interessa, e che credo farò finchè potrò, è ritagliarmi alcuni momenti per creare e diffondere brani di mia composizione




Non basterebbe questo spazio per citare tutto ciò che mi ha colpito nel corso degli anni: BLACK SABBATH, JUDAS PRIEST, LED ZEPPELIN, DEEP PURPLE, VAN HALEN, WHITESNAKE, RONNIE JAMES DIO, AC-DC, GARY MOORE, QUEEN, THIN LIZZY, GLENN HUGHES, STEVE LUKATHER , STEVE MORSE, KING'S X, DOKKEN, RUSH, SAGA, LIVING COLOUR, RED HOT CHILI PEPPERS, RAGE AGAINST THE MACHINE, STEVE VAI, PAUL GILBERT, RANDY RHOADS, ZAKK WYLDE, NUNO BETTENCOURT, ERIC GALES, SEVENDUST, DISTURBED, PAPA ROACH, P.O.D., TYPE O NEGATIVE, FRANK MARINO, JIMI HENDRIX, ALLAN HOLDSWORTH, MICHEL CUSSON, ERIC JOHNSON, JEFF BECK, ROBBEN FORD, TREVOR RABIN...





Intervista su www.prontopro.it


In sottofondo all'apertura della pagina un estratto da "Eruption" di Edward Van Halen


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